venerdì 27 agosto 2010

Focus giovani del Domani Andriese – Disagio sociale: come vincerlo? Segui il nostro intervento


Nota del direttore – Continua lo spazio dedicato alle sezioni giovanili dei partiti andriesi (quelli che siamo riusciti a censire). Ogni giorno, per dieci giorni, verrà pubblicato un articolo su un tema di attualità su cui abbiamo raccolto i vari interventi, nella speranza di alimentare il dibattito cittadino su tematiche di interesse generale. Oggi concludiamo con il tema del disagio sociale.

Andria Cinque Stelle - Il nostro disagio è la droga, la criminalità, la povertà, la disoccupazione, la miseria, la mancata istruzione. Le piaghe della nostra terra non potranno essere curate se non con una nuova consapevolezza di quanto abbiamo, di quanto rischiamo di perdere e di quanto invece possiamo ottenere. Ci sono esperienze di buoni samaritani che, sacerdoti o laici, riescono a fare più di quanto sarebbe nelle loro possibilità. Aiutiamoli, non solo con un contributo monetario, ma anche con il nostro tempo, con la nostra passione. A questo andrebbe sommato poi il compito principale di una classe politica che si definisce davvero “eletta”: far partire nella nostra città una prima e vera rivoluzione culturale. Solo in questo modo potremmo combattere il disagio in maniera sistemica e non con le attuali inutili cure palliative.

Coordinamento delle giovanili della Federazione della Sinistra (Pdci-Rc) - L’ amministrazione comunale deve innanzitutto farsi carico delle situazioni più disperate presenti in città, acuite negli ultimi due anni, dalla crisi economica. Se, infatti fino a questo momento il conflitto sociale non è esploso in tutta la sua drammaticità, è grazie all’ opera di volontariato, in particolare del centro di accoglienza Santa Maria Goretti (meglio noto come Caritas) che si fa carico sempre più spesso dei problemi sociali di competenza della istituzione comunale. Ovviamente non è compito delle istituzioni religiose o delle associazioni di volontariato occuparsi di tali problemi, e che rischiano di ingigantirsi fino al punto di esplodere nel conflitto sociale, cosa che va assolutamente evitata.

Giovani Andria 3 – Ci sono tanti tipi di disagio. Dai giovani che si trovano a vivere una realtà lontana da quella immaginata a chi per motivi economici si trova a vivere ai margini della comunità. Le cause non vanno ricercate solo nella crisi delle agenzie educative storicamente responsabili della socializzazione dell’individuo (famiglia, scuola, parrocchia), ma soprattutto nella scarsa propensione dei governanti a comprendere le mutate modalità con la quale i nostri concittadini vivono il proprio rapporto con la quotidianità. Il cambiamento sociale di Andria ha bisogno di essere analizzato, prima di poter immaginare soluzioni che realizzino un modello sociale alternativo a quello esistente (se ce n’è ancora uno).

Giovane Italia – Il disagio sociale è frequentemente il frutto di lontananza e assenza delle istituzioni. Sovente una politica assistenzialistica non è la soluzione migliore a tali problemi, anche se in momenti di crisi economica e sociale l’aiuto degli enti pubblici è a dir poco fondamentale. Uno dei provvedimenti più significativi è certamente il ddl Meloni che prevede la nascita di centri di aggregazione nei punti periferici della città. Va tuttavia rivolto un pensiero ad anziani e diversamente abili. Sono uomini e pretendiamo per loro la miglior coadiuvazione possibile da parte della cosa pubblica, troppo spesso impegnata a sperperare inutilmente fondi potenzialmente utilissimi.

Giovani Democratici - È compito di una buona amministrazione porsi al servizio della persona, individuandone i bisogni e provvedere a soddisfarli . È necessario rilanciare un progetto di solidariètà capace di superare l’idea di Stato sociali residuale – marginale solo per pochi;è necessario sostenere la famiglia come luogo di relazioni educative imprescindibili, centro di attenzione; è necessario il rafforzamento della domiciliarità – assistenzialità per le famiglie, per gli anziani e per i disabili, anche dal punto di vista economico. Una particolare attenzione la meritano gli immigrati presenti nella nostra città, fonte di notevole risorsa (ci ricordiamo di loro solo quando ci fa comodo) il volontariato nella nostra città nei loro confronti è molto sentito, ricordiamo la casa accoglienza “Santa Maria Goretti”, l’associazione Migrantes, la cooperativa Liberi. Il nostro auspicio è che anche nella nostra città venga istituito “l’albergo diffuso” utilizzando beni confiscati alla mafia.

Giovani Idv – Il disagio sociale purtroppo è un fenomeno diffuso non solo in città come Andria, ma su tutto il territorio nazionale. Sicuramente un punto da cui partire potrebbe essere l’integrazione tra le varie culture diffusesi ad Andria nell’ultimo decennio; magari oltre a sovvenzionamenti ad associazioni, e agevolazioni per famiglie povere e monoreditto, in crescita nell’ultimo periodo.

Giovani Sinistra Ecologia e Libertà – Più che vincere, fronteggiare il disagio sociale è possibile solo col superamento della logica assistenzialistica con una visione improntata all’autodeterminazione, favorendone l’autonomia personale e sociale. Non risulta più sufficiente la mera erogazione di prestazioni non finalizzate alla partecipazione attiva del soggetto, relegandolo in un ruolo passivo, nel proprio processo di cambiamento e risoluzione delle problematiche. Auspichiamo che tutti gli interventi siano realizzati in un’ottica di rete tra i vari attori sociali presenti sul territorio, partendo dalla riconsiderazione di principi quali la trasparenza nei bandi pubblici, la laicità nella gestione dei servizi poiché crediamo che lo Stato debba tornare ad occuparsi in prima linea dei propri cittadini, in collaborazione con il terzo settore, non di certo derogando al volontariato le responsabilità proprie di uno Stato sociale.

Alternativa Giovane – Formazione ed educazione all’etica, cittadinanza attiva e alla legalità: riteniamo tali interventi fondamentali per prevenire e curare il disagio e il malessere della città; gli stessi possono mostrare ai giovani un’alternativa comportamentale e reale. Per crescere in armonia una persona ha bisogno di ascolto e di educazione affettiva, poiché comportamenti devianti, razzismo, atti vandalici, bullismo, reati contro l’ambiente, oltre a rappresentare atti immorali, sono espressione di un basso indice percettivo di legalità e di disaffezione alla città della quale non ci si sente parte. Centro per le pari opportunità, assessorato alla cittadinanza attiva.

© Il Domani Andriese - 2009

Nessun commento:

Posta un commento