domenica 24 aprile 2011

Buon 25 aprile a tutti noi!


Anche quest’anno si rende necessario ricordare a tutti noi la data storica del 25 aprile: in pieno clima di attacco del Presidente del Consiglio all’operato della Magistratura, cui si unisce quello alle migliaia di docenti impegnati quotidianamente ad offrire un’opportunità di riscatto diffusa, tacciati di “inculcare” valori contrari a quelli che una famiglia ambirebbe ad insegnare ai propri figli, si rende necessario uno scatto d’orgoglio della nostra generazione e non solo.

Spesso anestetizzati, a volte arresi di fronte allo squallido insegnamento che proviene dal Primo Ministro e dalla sua squadra di “irresponsabili” sostenitori, è bene ricordare che è necessario ora più che mai non arrenderci e cercare di lottare per un futuro migliore.

È necessario non disperdere quel patrimonio valoriale che ha reso la nostra Carta costituzionale tra le migliori esistenti al mondo. Il recente tentato attacco all’art.1 della nostra carta costituzionale la dice lunga sul tenore culturale dei rappresentanti parlamentari i quali non perdono occasione per “spararle grosse”.

Più grave ancora risulta ai nostri, e agli occhi di coloro che hanno assunto su di sé i valori della nostra Repubblica, la barbara proposta presentata il 29 marzo al Senato da parte di alcuni senatori del Pdl che hanno proposto un ddl costituzionale per abolire la norma transitoria della Carta che vieta la ricostituzione del Partito nazionale fascista. A questi signori, in un giorno così importante per la storia del nostro Paese, non possiamo non rispondere con le parole di un padre della Repubblica Italiana, Piero Calamandrei:

“…Su queste strade

se vorrai tornare

ai nostri posti ci ritroverai

morti e vivi collo stesso impegno

popolo serrato intorno al monumento

che si chiama ora e sempre

RESISTENZA.”


Buon 25 aprile a tutti noi!



I coordinatori

Valentina Lomuscio e Michele Lorusso

lunedì 11 aprile 2011

Comunicato Stampa - Elettrosmog

Nelle scorse settimane, il “Comitato spontaneo contro l’installazione selvaggia delle antenne di telefonia mobile” esprimeva, giustamente, la propria preoccupazione e la propria contrarietà all’installazione di un’antenna di telefonia, su un traliccio già esistente.

Subito arriva la risposta dell’Amministrazione: “i valori di intensità di campo elettrico a radiofrequenza misurati, nei punti più significativi per la valutazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza generati dall'impianto S.R.B di via Cornelia, non superano i valori previsti per legge”.

E quindi? Non dovremmo preoccuparci?

Ci dispiace, ma queste dichiarazioni non ci rassicurano, perché il fatto che i limiti non superano i valori previsti dalla legge, non significa che tali valori non abbiano alcuna ricaduta sulla salute umana, perché sono calcolati tenendo in considerazione il “momento” della misurazione e non la prolungata esposizione a tali campi elettromagnetici.

Inoltre, siamo preoccupati perché svariati sono gli effetti causati dalla continua esposizione ai suddetti campi. Soprattutto nei bambini. Diversi studi, hanno dimostrato che l’esposizione ai campi elettromagnetici comporta la distruzione fin dalla giovane età di cellule neuronali, che annulla una "riserva cerebrale" che nella vecchiaia potrebbe compensare la morte di neuroni causata da Alzheimer o da altre malattie degenerative. Se il cervello ha un eccesso di neuroni utilizzati poco o nulla, questi possono tornare utili per sostituire quelli morti a causa di malattia della tarda età.

Per non parlare degli effetti che riguardano la salute in generale, cancro, leucemie, ecc…

Perché diciamo tutto questo?

Non certo per fare allarmismo, ma perché è necessario che la cittadinanza prenda coscienza di ciò che la circonda e inizi a pretendere, dalle Istituzioni, la tutela della propria salute.

Non basta quindi annunciare che “L'Amministrazione e in particolare del Settore Ambiente fa sapere che proseguiranno tutte le azioni di controllo volte alla tutela della salute pubblica e della qualità della vita, intensificando, in collaborazione con l'Arpa Puglia, le campagne di monitoraggio sulle fonti d’inquinamento ambientale”, ma è necessario prendere delle iniziative serie volte alla prevenzione e alla tutela della salute.

Noi (con un odg che presenteremo a giorni) chiediamo che l’Amministrazione

s’impegni ad esigere, dalle autorità competenti, uno studio epidemiologico su tutta la Città sugli effetti derivanti dalle esposizioni ai campi elettromagnetici

ponga in essere tutte le procedure necessarie per una pianificazione comunale dei suddetti impianti, così come previsto dall’art. 6 della LEGGE REGIONALE “8 Marzo 2002, N. 5 e dal Regolamento regionale n.14 del 20 Settembre 2006

imponga il rispetto dell’art. 7 della LEGGE REGIONALE “8 Marzo 2002, N. 5 che così dispone: “i soggetti gestori provvedono a pubblicare sull’Albo pretorio dei Comuni interessati, sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia e su almeno due quotidiani a carattere regionale avviso dell’inoltro alla Regione e agli enti locali del Piano annuale di installazione” per l’attività di collaudo e controllo sugli impianti costituisca “un forum, con funzione consultiva tra l’Assessorato LL.PP. ed Ambiente, 1’Assessorato all’Urbanistica ed Edilizia Privata, l’Assessorato Sanità, i Dirigenti Comunali, l’Ufficio Igiene e Prevenzione presso la ASL, l’ LSPESL, i Concessionari del servizio pubblico di telefonia radiomobile o di impianti per servizi similari e le Associazioni Ambientaliste, ove possano essere compensate le diverse esigenze dei concessionari e dei comitati dei cittadini, in ordine alla determinazione dei siti più idonei per la localizzazione degli impianti delle stazioni radio base”così come previsto dall’ art. 7 lettera c) del Regolamento comunale “per l’installazione la modifica e l’adeguamento delle stazioni radio base per la telefonia cellulare e servizi similari". Antenne emittenti radiotelevisive”;

nella concessione delle autorizzazioni rispetti l’Art. 4, del suddetto Regolamento comunale, che vieta “l’installazione degli impianti di telefonia mobile e le antenne emittenti radiotelevisive in prossimità di ospedali, scuole, asili nido, case di cura e di riposo, all’interno di parchi gioco e nelle aree destinate ad attività sportive e comunque a distanza non inferiore a m. 100 calcolata tra il perimetro esterno di dette strutture e la base del manufatto che supporta l’antenna”.

Scusateci se chiediamo troppo, ma la tutela della salute non necessita di promesse, ma di azione concrete ed efficaci.

mercoledì 6 aprile 2011

Corso Cavour zona pedonale, si può e si deve.

Alla luce dei continui e rovinosi cedimenti dell'asfalto, si è deciso finalmente di chiudere al traffico parte di Corso Cavour e di via Jannuzzi, proprio in virtù della salvaguardia della pubblica sicurezza.
Una chiusura temporanea si è detto, ovvero il tempo necessario per la conclusione dei lavori di sistemazione dei condotti pluviali.
E dopo che succederà? Ritornerà tutto come prima, cioè Corso Cavour aperta al traffico. Noi non ci stiamo.
Nelle scorse settimane, nella nostra Città, sono stati superati per ben 14 giorni i livelli di Pm10 e a seguito di questa notizia, erano stati annunciati interventi “leggeri” (quali ad esempio domeniche ecologiche) per ovviare a tale problema. A quanto pare, nessun intervento, né leggero né pesante, in tal senso è stato attuato.
Considerato che, non tutti i mali vengon per nuocere, si potrebbe coglier l'occasione per realizzare un intervento importante per l’intera comunità. Perché non creare una zona pedonale su Corso Cavour?
Un intervento che andrebbe a beneficio sia della salute dell’intera cittadinanza, sia dell’economia della nostra comunità (Viale Crispi né è la dimostrazione). Infatti, se si avesse la certezza della chiusura al traffico di Corso Cavour e se si prevedessero incentivi per chi investe nel Corso, ci sarebbero molti più imprenditori invogliati a investire in attività economiche. Invece no. Si preferisce una situazione di limbo, in cui chiunque, “invade” il Corso temporaneamente chiuso.
Inoltre, per raggiungere tale zona si potrebbe prevedere un servizio di Park e Ride. Dove? Nella zona 167, ci sono due piazzali che, se appositamente attrezzati, potrebbero essere utilizzati per garantire tale servizio, ed evitare di sentirsi dire “ i commercianti non lavorano perché non passano le auto”.
Proprio perché siamo convinti che questa Città abbia bisogno di interventi strutturali per poterne migliorare la vivibilità, a giorni avvieremo una raccolta firme aperta a tutta la cittadinanza, per sostenere la nostra proposta di zona pedonale in Corso Cavour e chiederemo ai commercianti che operano sul Corso, di esporre una locandina se favorevoli a tale iniziativa.

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venerdì 1 aprile 2011

Appello alla mobilitazione 2 Aprile a Manduria

IL 2 APRILE 2011 MANIFESTAZIONE REGIONALE

PER LA PACE A MANDURIA
ore 15.30 P.zza Garibaldi – Manduria (TA)

COORDINAMENTO 2 APRILE APPELLO REGIONALE

Le rivolte e le lotte per la libertà che l’Africa mediterranea sta conoscendo in questi mesi sono un importante segnale che potrebbe essere un passaggio storico dei popoli in quella parte del Mediterraneo. Questi movimenti rischiano ancora esiti ambigui, per la loro fragilità e per il condizionamento del contesto internazionale entro il quale sono sorti, ma la loro diffusione va sostenuta per il potenziale di forza democratica che esprime, e per la potente rivendicazione di diritti sociali che rappresenta.

Di fronte alla drammatica fuga dall’Africa insanguinata che sta avendo luogo in questi giorni da parte di tante persone, e di fronte al loro arrivo in Italia, sono molti gli uomini e le donne, le organizzazioni e le associazioni in Puglia che in questi giorni sentono la necessità, attraverso appelli, prese di posizione, iniziative concrete, di levare la propria voce

CONTRO LA GUERRA E LA CULTURA DELLA GUERRA
CONTRO LE DITTATURE, I REGIMI, LE OCCUPAZUIONI MILITARI E LE REPRESSIONI IN CORSO

E’ necessario un immediato stop ai bombardamenti e il cessate il fuoco in Libia, e la ricerca di una soluzione politica che veda finalmente un reale multilateralismo, non animato da diversi e contrastanti interessi nazionali di tipo egemonico ed economico.

CHIEDIAMO

  • Il riconoscimento dello status di protezione temporanea per tutti i migranti e le migranti, in attesa di successivi accertamenti, come previsto dal comma 1 dell’art 20 del testo unico per l’immigrazione
  • La garanzia della libertà di movimento per gli ospiti delle strutture di prima accoglienza
  • L’intervento di associazioni, mediatori linguistico-culturali e di esperti per l’orientamento legale al fine di garantire il rispetto dei diritti di tutti e tutte.

RIFIUTIAMO

  • Il modello della concentrazione massiva e senza requisiti giuridici precisi, che è consentita dallo stato di emergenza
  • I rimpatri e le espulsioni collettive e indiscriminate di migranti e profughi

Sel Puglia