sabato 13 ottobre 2012

Comunicato stampa - Manifestazione studentesca del 12 ottobre 2012


Questa mattina per le strade della nostra Città hanno sfilato le studentesse e gli studenti delle scuole medie superiori; in tutta Italia sono scesi in piazza per reclamare più attenzione per la scuola pubblica, più fondi a sostegno delle attività formative, per l' acquisto delle strumentazioni necessarie all' attività didattica, per maggiori investimenti nella cura dei luoghi votati alla formazione. Gli ambienti degli edifici scolastici cadono a pezzi e con essi la possibilità di riscatto di una generazione cresciuta col dovere di prendere confidenza con il termine "precarietà".
Lo scopo malcelato della aziendalizzazione della scuola pubblica (legge Aprea ) prevedendo l' estromissione dei rappresentanti degli studenti dai consigli di istituto, attenta alla prima forma di rappresentanza,  al primo strumento di democrazia attraverso cui gli studenti prendono confidenza con la parola "diritti".
I ragazzi della nostra Città hanno però dimostrato oggi di avere la tenacia e la forza necessaria per non darsi per vinti allo stato di cose presenti. Prima titubanti e anche impacciati, si sono sciolti in un sincero dialogo senza freni ed hanno elencato tutti i punti di debolezza dell' attuale sistema scolastico.
Tocca a loro fare, dell' odierno appuntamento, solo il primo step di un lungo e, auspichiamo, fruttuoso percorso di cambiamento che sarebbe bello vedesse al loro fianco, oltre noi che oggi abbiamo sentito il dovere e avuto il piacere di essere al loro fianco, anche altre forze politiche, sindacali e movimenti che reputano il riscatto del mondo della conoscenza un appuntamento non più rinviabile con la storia del nostro Paese e dell' Europa intera .


I coordinatori

Valentina Lomuscio - Michele Lorusso 

lunedì 3 settembre 2012

si al registro delle coppie di fatto anche nella Città di Andria


Il circolo di Sel Andria accoglie con favore la sollecitazione del Presidente dell’Arcigay Bat Michele Pio Antolini circa l’adozione anche nella Città di Andria del Registro delle coppie di fatto.
Dopo l’esempio della Città di Milano, è di prossima approvazione nel Consiglio Comunale della Città di San Ferdinando proprio l’istituzione del Registro delle coppie di fatto. Si tratterà quindi del primo comune nella provincia Bat a dar seguito alle sollecitazioni e alle richieste di regolamentazione che partono dalla società civile tutta (non solo quindi comunità Lgbt). La misura infatti riguarda tutte le unioni di fatto, etero ed omosessuali, conviventi per necessità, assistenza e affetto.
Sel quindi si impegna a riportate all’interno dell’assise comunale la discussione su questi temi e a chiedere quindi il pieno impegno dell’attuale amministrazione a dar seguito a rivendicazioni di libertà e di tutela, la cui soddisfazione è improcrastinabile.


I coordinatori
Valentina Lomuscio – Michele Lorusso

sabato 21 luglio 2012

Avvio della campagna di raccolta firme per l'istituzione del Reddito minimo garantito

Avvio della campagna di raccolta firme per l'istituzione del Reddito minimo garantito super-positiva: interesse per il tema, specie da parte delle giovani generazioni.
A noi tocca vincere la sfida contro la precarizzazione selvaggia, per rivendicare autonomia e futuro! 
Per info e contatti sinistraecologialiberta.andria@gmail.com





sabato 7 luglio 2012

Sul blocco degli impegni di spesa annunciati dal Sindaco

“Un mix di incompetenza politica e tecnica, e di scarsa lungimiranza, sta mettendo in ginocchio un’intera Città, con una maggioranza che cerca di minimizzare sempre il tutto. “

Così avevamo concluso un nostro precedente intervento sul bilancio.

Ci duole constatare che, a distanza di giorni, la conferenza stampa di presentazione del bilancio approvato (ma mai discusso con la Città) ci ha dato ragione.

Sulla questione delle opere pubbliche inizialmente previste e poi cassate, si è detto che quest’operazione è stata necessaria “A causa della modifica dei parametri attuata dal Governo Monti sulla capacità di indebitamento degli enti”. Cosa assolutamente falsa. Basta leggere l’emendamento presentato dallo stesso Sindaco e dall’Assessore De Feo in cui si dice che “la programmazione delle opere pubbliche 2012-2014 è stata effettuata entro il 15 ottobre 20 Il, ovvero in data antecedente l'intervento del citato vincolo normativo”, cioè la legge 183/2011 (precisamente del 12 Novembre 2011) emanata dal Governo Berlusconi e non dal Governo Monti. Delle due l’una. O si era a conoscenza della normativa e si voleva approvare ugualmente il piano delle opere pubbliche 2012-2014 (con conseguenze disastrose per la Città), così da potersi vantare delle stesse con un bel proclama alla cittadinanza, oppure, chi ha redatto il bilancio, non era a conoscenza della normativa (dimostrando la sua inappropriatezza a ricoprire il ruolo di assessore) e gli si è accesa la lampadina grazie all’intervento dei revisori dei conti.

Un’ altra questione “calda” è la lettera del Sindaco-Podestà, con la quale vengono di fatto bloccati tutti gli impegni di spesa. 

A parte la legittimità di tale provvedimento (non bisogna aver frequentato chissà quale scuola per sapere che il bilancio di previsione ha funzione autorizzatoria), quello che davvero ci lascia senza parole è la scelta politica che ha portato all’adozione di tale provvedimento, che si vuol far passare come un provvedimento di “responsabilità”. 

Da più di due anni, denunciamo gli sprechi dei diversi assessorati di quest’Amministrazione, ma il Sindaco non ha mai ritenuto degne di considerazione le nostre “denunce” perché provenienti dall’opposizione. Solo adesso si accorge che si sperpera inutilmente danaro pubblico e decide di far finta di tirare la cinghia, “sfiduciando” gli assessori spendaccioni. 

Visto che, ci sono questi sprechi (altrimenti non ci sarebbe stato questo provvedimento) e considerato che di fatto viene meno quel rapporto fiduciario tra Sindaco e Assessori, perché il primo cittadino non ha provveduto a sostituire gli assessori spendaccioni? Questo si che sarebbe stato un bell’atto di coraggio e di rispetto nei confronti della Città.

Purtroppo un atto del genere non potrà mai arrivare perché, se dovessero essere rimossi alcuni assessori “inamovibili”, si verrebbe a rompere quel già logorato vincolo di maggioranza e quindi si andrebbe tutti a casa.

f.to I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà - Andria

Michele Lorusso - Valentina Lomuscio

La coordinatrice dell’ Italia dei Valori- Andria

Cristina Capogna

venerdì 6 luglio 2012

SPENDING REVIEW


Il governo Monti ha indotto gli italiani a prendere confidenza con termini in lingua inglese; che sia nello stile del professore? Si è pensato. La realtà è che, come spesso accade per tutto ciò che ha risvolti devastanti toccando la viva pelle dei cittadini, si utilizzano termini non immediatamente comprensibili per contenuto e portata.

La Spending Review: si diceva: “Non sarà una manovra” e allora come si possono chiamare tagli (lineari) per circa 8 Mld?

Tutto il sacrificio richiesto poi solo per ritardare l’aumento Iva. Allo stato attuale, infatti, questo sarà comunque fatto a partire dal secondo semestre 2013. Il Ministro Grilli ha parlato di ulteriori tagli alla spesa pubblica per scongiurarne l’aumento. Un po’ troppo tardi per ripensare a manovre anticicliche, dopo che si é lasciata affondare l' economia.
In linea con quanto dichiarato più volte dalle associazioni consumatori, l’Istat ha in questi giorni diffuso dati che parlano di una riduzione della spesa alimentare pari al 38.5%, in favore di alimentazione di scarsa qualità e differenziazione.

Capitolo a parte sulla riflessione merita il comparto sanitario. Pesanti saranno i tagli che verranno messi in atto: si prevede una riduzione di posti letto per ogni regione italiana (ad esclusione di sole tre).
La volontà di ridurre gli sprechi, le differenze di costo del materiale sanitario adottato da regione a regione, è da noi condiviso.
Unificare i centri di costo potrebbe essere una buona soluzione prestando però attenzione agli effetti indiretti (e di certo indesiderati): monopolizzazione dell' offerta oppure rischio creazione di cartelli di impresa per viziare il meccanismo di domanda e offerta. E da un capo di governo che è stato commissario europeo alla concorrenza, reso famoso dall’imposizione di una salata multa al colosso dell' informatica, non ce lo si aspetta di certo.

Aspetto peggiore quindi è il tentativo di smantellare il welfare e il sistema salute. Sarebbe bastato tagliare la spesa in armamenti, come da tempo affermiamo, ad esempio annullando contratti di acquisto di F 35 ( che pare da un recente studio di dipartimento americano di difesa non siano al sicuro da incursioni informatiche).
La verità è che oltre il risanamento dei conti, il governo tecnico guidato da Monti e sostenuto dalla maggioranza delle forze politiche presenti in Parlamento sta radicalmente tentando di contro-riformare totalmente l’assetto del nostro Paese ed unico atto di onestà sarebbe quello di lasciare il posto ad un Governo legittimato e scelto dal voto popolare degli italiani.

mercoledì 4 luglio 2012

Reddito minimo per tutte e tutti: Sel lancia la campagna di raccolta firme sul territorio


Il Partito di Sinistra Ecologia e Libertà lancia sul territorio la campagna per la raccolta firme per la legge d'iniziativa popolare per l'istituzione del reddito minimo garantito, scegliendo quindi il terreno della precarietà esistenziale come nodo decisivo della crisi del modello di mercato liberista e della società italiana. Obiettivo assoluto è il contrasto alla marginalità e un'attenzione forte a come garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso l'inclusione sociale.
I livelli di precarizzazione selvaggia e di disoccupazione di massa, soprattutto dei più giovani (ultimi dati vedono la stessa attestata al 36,2%, dato più alto in assoluto) il reddito può essere una risposta, una possibilità di scelta, di rivendicazione di autonomia e futuro, che si pone in aperto contrasto con la marginalizzazione ed esclusione anche sulla base di genere.
L’Italia è, assieme alla Grecia, uno dei Paesi europei sprovvisti di forme di tutela su questo versante. Il reddito minimo è un argine contro il lavoro nero, il lavoro sottopagato e la negazione delle professionalità e della formazione acquisita. Pone le condizioni per  non vendersi sul mercato del lavoro alle peggiori condizioni possibili. Da argine quindi può diventare un paradigma.
Per questo il disegno di legge propone tre deleghe al governo sul riordino della spesa assistenziale, gli ammortizzatori sociali e l'istituzione del salario minimo garantito e pone l’obiettivo del ridisegnare le politiche attive del lavoro, i processi formativi e la generalizzazione del welfare.
Il circolo cittadino di Sel si fa promotore sul territorio la campagna della raccolta firme e invita tutt@ i/le cittadin@, le associazioni, i sindacati ad aderire alla campagna “Reddito minimo per tutte e tutti”.
Per info e adesioni:
http://www.facebook.com/sinistraecologialiberta.andria

sabato 30 giugno 2012

Bilancio 2012: le osservazioni di Sel e Idv

Puntuale come ogni anno è arrivato il momento di approvare il bilancio comunale. Auspicavamo, per l’anno corrente, di poter prendere parte a una discussione aperta e sincera con la Città sulla redazione dell’importante documento, ma nulla.
Si parla tanto di partecipazione e di bilancio partecipativo. Ma cos’è il bilancio partecipato? “Esso consiste nell'assegnare una quota di bilancio dell'Ente locale alla gestione diretta dei cittadini, che vengono così messi in grado di interagire e dialogare con le scelte delle Amministrazioni per modificarle a proprio beneficio” Non ci pare sia stato fatto nulla in questa direzione.
L’Amministrazione ha solo presentato il bilancio alla Città, senza confrontarsi con la stessa e far passare questo come appunto “bilancio partecipato” ci pare una reale mistificazione della realtà.
L’occasione quindi è ghiotta per riaffermare che per l’Amministrazione alla guida della nostra Città la partecipazione appare più un’operazione di facciata che uno dei valori per il governo della stessa (le parole di qualche giorno fa del Presidente del Consiglio ne sono la chiara dimostrazione).
Partecipazione a parte, il bilancio di previsione più che essere elaborato in base a una linea politica, sembra essere stato elaborato da Edward mani di forbice (in continuità con lo stile del precedente e attuale governo nazionale): si è proceduto con tagli in tutti i settori indiscriminati, senza alcuna previsione e programmazione del futuro della nostra Città. 
Non è percepibile l’orizzonte che dovrebbe guidare lo sviluppo nei prossimi anni. 
Nessun investimento in mobilità “sostenibile” (piste ciclabili; percorsi per ipovedenti; altre postazioni di bike sharing; park & ride; ecc…); nessun investimento per un Teatro della Città( vessillo di tutta una campagna elettorale, degno di quel nome); nessun investimento nei giovani (reddito di formazione; tirocini formativi); la realizzazione della scuola materna nella zona 167 è stata ulteriormente rinviata; nessun investimento in energie rinnovabili; nessun investimento per la rimozione dell’amianto, nessuna soluzione al “problema” del randagismo. La lista di quello che si sarebbe potuto fare è lunga. 
Ma nulla.
Per quanto riguarda l’Imu ci si è limitati ad applicare le tariffe e le detrazioni previste dal Governo. Si sarebbero potute prevedere ulteriori detrazioni sulla prima casa o sulle seconde case affittate con contratti di locazione concordati, per evitare l’incremento degli affitti dovuti alla stessa imposta.
Sulla Tarsu il tempo ci ha dato ragione. L’anno scorso la maggioranza giustificava l’aumento della stessa con un obbligo di legge (inesistente) che imponeva la copertura del servizio al 100% con la Tarsu. Oggi siamo al 79% e lì ci fermiamo: come mai quindi non c’è stato quell’incremento previsto lo scorso anno necessario per raggiungere il (presunto) 100%? Ovvio, l’anno scorso vi è stata, diciamo così, una non corretta interpretazione della previsione legislativa: si trattava infatti non di un obbligo ma di una facoltà. 
Alle delibere allegate c’è anche il Piano di razionalizzazione delle dotazioni strumentali e dal capitolo “autovetture di servizio” si evince che cumulativamente i diversi settori hanno in dotazione ben 12 automezzi, ritenuti necessari per l’espletamento dei compiti istituzionali. Anche qui si sarebbe potuto “tagliare” e sostituire i diversi automezzi con un paio di vetture alimentate a gpl o metano, anche perché non pensiamo che davvero non sia comprimibile la suddetta dotazione.
Sarebbe stato un piccolissimo gesto che avrebbe dimostrato l’attenzione di quest’Amministrazione verso certi temi. 
Si sarebbe potuto prevedere un avanzamento nella gestione “non onerosa” delle comunicazioni tra i vari settori della gestione comunale: perché ancora ci si attarda a prendere in considerazione la possibilità di comunicazione tramite tecnologia VoIP così da abbattere i costi telefonici? Forse pretendiamo troppo.
Constata l’assenza di un indirizzo politico, lampante è una grossolana svista di colui che ha elaborato il bilancio. Infatti, per quel che riguarda i limiti di indebitamento, i revisori dei conti hanno rilevato che vi è stato il “superamento dei limiti di indebitamento degli anni 2013 e 2014, Pertanto si invita l’Amministrazione a voler adottare gli opportuni correttivi allo schema di bilancio triennale, stralciando le previsioni di entrata e di spesa relative agli ipotizzati mutui per l’anno 2012 e seguenti, onde consentire l’approvazione da parte del Consiglio Comunale.”
Così l’Amministrazione, è stata obbligato a presentare un emendamento al bilancio elaborato dalla stessa, per cassare tutti gli investimenti per gli anni 2012, 2013,2014, cioè la nostra Città non vedrà più opere pubbliche importanti per i prossimi tre anni.
Insomma, un mix di incompetenza politica e tecnica, e di scarsa lungimiranza, sta mettendo in ginocchio un’intera Città, con una maggioranza che cerca di minimizzare sempre il tutto. 
Uno dei motti di quest’Amministrazione era “uno non vale l’altro” e visti i risultati sembra proprio possibile affermare che avevano ragione.

f.to I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà - Andria
Michele Lorusso - Valentina Lomuscio

La coordinatrice dell’ Italia dei Valori- Andria
Cristina Capogna

giovedì 14 giugno 2012

Corso Cavour: cittadini sull'"orlo di una crisi di nervi"

Qualche giorno fa, siamo intervenuti sulla questione dei dehors. Ovviamente nessuna risposta ci è pervenuta dall’Amministrazione, ma quel nostro comunicato ha suscitato l’interesse di alcuni cittadini. Infatti, ci hanno contattati i residenti della zona interdetta al traffico di Corso Cavour, perché la situazione di quel tratto di strada, da quando è stato chiuso per i cedimenti stradali, è andata sempre più peggiorando.
Su Corso Cavour si è creata una situazione a dir poco paradossale, perché se quel tratto è chiuso per cedimenti stradali rappresentando un pericolo per tutti, come mai è percorribile e gli operatori commerciali continuano, come se niente fosse, a esercitare la propria attività? Chi ha autorizzato (se c’è una qualche autorizzazione) quei dehors e non la chiusura completa della strada? Se malauguratamente dovesse succedere qualcosa, chi si accollerebbe la responsabilità di eventuali danni? 
A tutto ciò va aggiunto la sicurezza che latita, invasione di totem, assenza di corsie per emergenze e dignità dei cittadini calpestata, perché non possono godersi la frescura delle ore notturne a causa della musica e dello schiamazzo.
Così abbiamo deciso di lanciare una petizione indirizzata al prefetto Dott. Carlo Sessa; al Sindaco Giorgino e al comandante della polizia municipale.
Con questa petizione si chiede il ripristino della legalità sulla zona interdetta di Corso Cavour e non vuol essere una battaglia contro gli operatori commerciali. Fare chiarezza una volta per tutte può giovare sia ai residenti che agli operatori che non dovranno continuare a operare nell’illegalità.
Questo il testo della petizione:

Ill.mo Dott. Carlo SESSA
Prefetto della VI Provincia
Barletta – Andria – Trani

Ill.mo Sig.re Sindaco
Avv. Nicola Giorgino
Piazza Umberto 1 Andria

Ill.mo Comandante della 
Polizia Municipale
Piazza Trieste e Trento Andria

Ill.mo Comandante dei Carabinieri
Viale A.Grandi, 36 Andria

I residenti di corso Cavour sono “sull’orlo di una crisi di nervi”. 
Si è inopinatamente trasformata una strada in una discoteca senza alcun rispetto per i residenti! 
Subiamo quotidianamente musica ad altissimo volume dal mattino fino alla mezzanotte e mezzo (con seguito di vocio ben oltre l’una e l’utilizzo dei nostri portoni e gallerie in orinatoi, immondezzai e siti per estimatori di sostanze illegali) nonostante regolamenti, infrazioni, disturbo alla quiete pubblica (art. 13 punto 3/E del regolamento comunale sui dehors) e ciò (ci dispiace dirlo) con la totale indifferenza (o ignavia) delle autorità competenti ad intervenire. Nessun rispetto per le nostre esistenze, veniamo calpestati da tanta arroganza senza che alcuna autorità intervenga a difenderci nonostante le nostre continue sollecitazioni di intervento presso le suddette autorità. 
Il ritmo martellante per almeno 4 giorni la settimana, specialmente dalle 20 in poi, stanno invadendo la nostra vita quotidiana. I rumori estenuanti si infilano nelle nostre abitazioni sia con le finestre chiuse (per tutto l’inverno) e sia nel periodo estivo quando il caldo costringe a tenere le finestre aperte nonostante il chiasso proveniente dalla strada.
Anche noi vogliamo che ad Andria vi siano luoghi di aggregazione, che i giovani trovino posti di lavoro oltre che luoghi di svago; però noi non ci sentiamo più liberi, anzi siamo prigionieri di questo inquinamento acustico per l’utilizzo di apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento installati sui dehors (vietato tra l’altro dall’art.8 punto 3 del regolamento per la disciplina dell’occupazione temporanea di suolo pubblico con dehors) piazzati sul vano dei bar e evidentemente rivolti sulla strada e non dentro il bar. 
Per non parlare poi della situazione paradossale in cui versa Corso Cavour.
Infatti come indicato dalla segnaletica stradale tutta la via è interessata dai cedimenti e dovrebbe essere chiusa al transito dei pedoni e dei veicoli. Se malauguratamente ci dovesse essere un cedimento chi si assumerebbe la responsabilità degli eventuali danni a cose o persone??
Corso Cavour versa in una situazione davvero insostenibile. 
Pertanto chiediamo alle autorità preposte di intervenire per ripristinare la “normalità” su Corso Cavour.

f.to I residenti di Corso Cavour 

I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà – Andria
Michele Lorusso - Valentina Lomuscio

lunedì 11 giugno 2012

Dimissioni Inchingolo: doveroso continuare a lavorare alla costruzione dell'alternativa di governo della nostra Città

Il legame esistente tra noi militanti di SEL, prima che politico è sempre stato caratterizzato da grande umanità e amicizia: mai avremmo voluto rinunciare alla presenza di Ninni e alla valida rappresentanza ineccepibile che è sempre stato capace a concretizzare.
Il fulmine a ciel sereno da cui (primo fra tutti Ninni) noi tutti siamo stati colpiti, ci ha richiamati duramente alla realtà e a quanto questa spesso metta alla prova le persone e i valori di cui ci si fa portatori. 
A chi sparge il seme del dubbio circa la volontà interna stessa del nostro circolo ad accogliere o invitare Ninni a dimettersi vorremmo dire che, oltre a rinunciare alla presenza di un grande amico e compagno, abbiamo ritenuto insieme, gruppo politico e consigliere comunale, doveroso dare un segno tangibile alla comunità di quanto in politica si possa essere differenti e coerenti, distinguendoci da quanti, sebbene toccati da simili situazioni, rimangono arroccati alle proprie postazioni .
Da cittadino Ninni avrà le massime occasioni per difendersi e ci auguriamo tutti possa presto affrancarsi dalle accuse mossegli e dai dubbi sulla sua persona e spessore morale.
Questa condizione permetterà a SEL di proseguire nel suo percorso di opposizione incisiva e protagonista, cui tutti e tutte noi (Ninni compreso) tanto ha lavorato, nel solco del quale continueremo a lavorare per costruire, assieme a quanti e quante lo vogliono, l’alternativa al governo della nostra Città.

F.to I coordinatori SEL Andria.
Michele Lorusso - Valentina Lomuscio

mercoledì 16 maggio 2012

L'Arcigay e l’opportunità di riscatto dell' immagine della Città e dei suoi sentimenti



ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE DEL 17 MAGGIO PROMOSSA DALL’ARCIGAY BAT
Il circolo di Sel Andria è sempre stato vicino, sin dall’epoca precedente la sua creazione, alla sezione dell’Arcigay Bat che ha sede proprio nella nostra Città. Aderiamo con convinzione alla manifestazione promossa per il giorno 17 maggio proprio dalla locale sezione.
Sin dall’inizio abbiamo valutato coraggiosa e da sostenere fortemente la scelta di allocare proprio nel nostro territorio un circolo che tentasse di  sfondare il muro della doppia morale con la quale spesso capita di imbattersi. Sapevamo che il nostro territorio, difficile già per delle sue caratteristiche, sarebbe stato un banco di prova eccezionale per il neonato comitato, sia per la giovane età dei suoi aderenti, sia per l’importanza dei temi in discussione.
Poi sono arrivati i primi atti di bullismo con intento intimidatorio, fino al più recente che si è spinto ben aldilà del semplice sfottò.
Politicamente abbiamo cercato di orientare i lavori del Consiglio Comunale e della Giunta con la proposta di approvazione di un Odg (depositato a metà Gennaio) in cui chiedevamo l’impegno ad adottare iniziative utili in vista della Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia (o IDAHO, International Day Against Homophobia and Transphobia), nata come Giornata internazionale contro l'omofobia, ricorrenza promossa dall'Unione europea che si celebra dal 2007 il 17 maggio di ogni anno, che avesse nel territorio comunale un’adeguata risonanza e il massimo coinvolgimento delle istituzioni ed inoltre si invitava il comune di Andria ad aderire alla “Carta d’intenti per la costituzione della RE.A.DY Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”.
Ad oggi tale odg non è stato neppure calendarizzato: che sia questa la sensibilità di chi ci guida sul tema? Noi tutti e tutte speriamo di no! E speriamo che la maggioranza che oggi guida la nostra Città vada ben oltre la semplice concessione di un patrocinio alla manifestazione  in programma (cui speriamo vi partecipi in maniera massiva) e che inauguri percorsi di conoscenza e di informazione atti alla tutela dei diritti umani.
Bisogna fare tesoro dell’esperienza e la freschezza messa in campo, a disposizione di tutti e tutte noi, da parte degli associati e simpatizzanti Arcigay ed evitare che la nostra Città perda l’opportunità di riscatto della sua immagine e dei suoi sentimenti.

I coordinatori 
Valentina Lomuscio e Michele Lorusso

Cud 2012 consigliere comunale Inchingolo di SEL Andria

Questo è il Cud 2012 (relativo ai gettoni del 2011) del consigliere comunale Dott. Ninni Inchingolo di SEL.

All’importo lordo (2820,00 euro) vanno sottratte le ritenute (648,60 euro). Sulla somma così ottenuta andranno pagate altre tasse che saranno calcolate in sede di dichiarazione dei redditi.

Una parte della somma netta percepita è stata girata a Casa Santa Maria Goretti e la restante parte al partito come contributo per il finanziamento dello stesso.

Inoltre il nostro consigliere durante i consigli comunali usa solo bottiglie d’acqua di vetro e ha rifiutato:

- la scheda per il cellulare;

- la targhetta in alluminio per il parcheggio;

- gli ingressi gratuiti alle diverse manifestazioni (concerti, festival, ecc...) cittadine.


Che dire: la Poesia è nei fatti.


venerdì 27 aprile 2012

25 aprile: il governo tecnico ci guida verso il futuro (quale?)


Il 25 aprile 1945 veniva diffuso il comunicato di liberazione della Nazione dall’occupazione nazifascista. Il movimento della Resistenza, cui tanti partigiani hanno dedicato la loro giovinezza, la loro vita, ha segnato un passaggio importante per il nostro Paese. In questi anni abbiamo assistito a messe in discussione sistematiche del valore storico dell’esperienza partigiana e boicottaggi alle principali manifestazioni che si tenevano nel Paese da parte di coloro che vi erano alla guida. Oggi ci troviamo in una situazione del tutto eccezionale: un governo tecnico ci guida verso il futuro (quale?), il lavoro (o il non lavoro), il crollo delle borse, la speculazione finanziaria, lo spread che risale, ci disorientano tanto da sentire di non avere più punti fermi su cui costruire e disegnarsi un avvenire. L’idea di Europa, nata a seguito dell’esperienza tragica del secondo conflitto mondiale, ha portato le popolazione del continente a ricostruirsi attorno ai valori della democrazia e della libertà, attorno alla coesione e alla coesistenza pacifica. Oggi più che mai, l’eredità antifascista, ancora viva e forte, di quel passaggio storico cui anche l’Italia ha contribuito con personalità come Altiero Spinelli, deve guidarci verso il superamento dell’attuale momento di crisi sia economica e istituzionale e farci sentire obbligati a non abbassare la guardia dinanzi al malcontento generale che spesso nel passato ha costituito la culla, l’incubatore, di sentimenti xenofobi, nazionalisti, distanti dal cosmopolitismo e dal nuovo umanesimo, essenziali per rilanciare l’esperienza umana tutta.



Sinistra Ecologia e Libertà Andria
I coordinatori

martedì 3 aprile 2012

SEL “per contrastare la criminalità, l’unica arma invadere le piazze con la propria presenza”


I coordinatori cittadini SEL, Michele Lorusso e Valentina Lomuscio intervengono sul tema "Sicurezza in città", argomento sul quale, appena qualche giorno fa, si esprimeva il movimento politico Andria 2010. E' proprio in risposta alla nota del gruppo di maggioranza che Michele Lorusso e Valentina Lomuscio affrontano la questione: 
"Da quando l’amministrazione Giorgino si è insediata, di racconti e di favole ne abbiamo sentite a bizzeffe. Spesso e volentieri protagonista ne è il movimento Andria 2010.L’ultimo racconto diffuso ha per tema la sicurezza in Città.

Dinanzi alla “chiave di volta” dell’azione politica che avrebbe dovuto contraddistinguere sia il distacco con il passato, sia un nuovo stile politico e di amministrazione della città (su cui l’attuale amministrazione ha basato l’intera campagna elettorale) abbiamo preferito non proferire parole e attendere che qualcosa di concreto fosse fatto. Abbiamo sempre pensato che cavalcare l’onda della sensazione di insicurezza che invade la vita quotidiana dei cittadini andriesi, non avrebbe giovato a nessuno ed abbiamo voluto solo richiamare tutti, le Istituzione comunali in primis, a reagire e a dare segnali di “cura della comunità”, dinanzi alla sensazione di paura che ha dilagato nell’ultimo periodo.
Per ora siamo ancora a bocca asciutta!"

Nella nota SEL fa riferimento al comunicato di Andria 2010 che parla dell’incremento del numero di vigili urbani come la panacea di tutti i mali; "noi ci limitiamo a constatare - proseguono i coordinatori SEL - che il pattugliamento e la presenza importante di presidi di controllo scarseggia nelle ”zone sensibili”, concentrata tutta com’è nelle zone invece centrali della città. Oggi, proclami stampati a parte, non abbiamo ancora un’idea precisa di cosa concretamente la giunta e la maggioranza di centrodestra intenda fare e promuovere per stimolare la cultura della legalità".

"Andria, giorno per giorno, vive fenomeni di criminalità e microcriminalità diffusa (dalla rapina, all’atto di bullismo) che toccano da vicino la vita dei commercianti, dei ragazzi e ragazze, dei/delle cittadini/e tutti/e.
Soltanto qualche mese fa diversi esponenti politici e non solo (tra cui anche l’On. Fucci), chiedevano l’intervento dell’esercito in Città. Oggi per fortuna tale richiesta non è più caldeggiata: è evidente che si è compreso che insistere su interventi propagandistici non produce alcun effetto se non quello di fomentare l’insicurezza generale".

SEL continua a sostenere l'unica arma efficace di contrasto alla criminalità ovvero "quella di cui è dotata la società civile tutta: invadere le piazze e le strade con la propria presenza". Michele Lorusso e Valentina Lomuscio si riferiscono al corteo promosso il 21 marzo scorso anche nella nostra Città da Libera e da associazioni cittadine.

"Alla promenade in testa del corteo abbiamo preferito mescolarci ai colori che lo animavano, tra i bambini, le donne e gli uomini che vi hanno potuto prendere parte. Per noi quella marcia rappresenta l’inizio di un percorso (e non una manifestazione spot) che deve “contaminare” la Città tutta affinché si diffonda la cultura della legalità, necessaria per renderla più vivibile e sicura nel concreto.
Per far questo, - concludono i due coordinatori cittadini SEL - non basta solo richiamare tutti al senso di responsabilità: le Istituzioni in primis devono credere e investire in questo percorso; esse sono deputate all’amministrazione della cosa pubblica e gli amministratori stessi devono sentire sulle proprie spalle l’onere di dare risposte. In caso contrario, riflettano sulla opportunità e sulle possibilità ancora esistenti di poter essere “utili” alla comunità tutta".


domenica 25 marzo 2012

Solidarietà agli amic@ dell'Arcigay Bat


Il circolo  Sel di Andria esprime solidarietà e vicinanza agli amici dell’Arcigay Bat, ai volontari e al loro Presidente Michele Pio Antolini, per il vile atto di aggressione verbale e fisica perpetrato a danno della loro sede e di alcuni iscritti.
Quando si sfonda il muro del silenzio su alcuni temi ci si prepara ad incassare solitamente gli attacchi e le critiche di quanti non condividono un ideale ed un progetto per cui ci si batte. Varcare la soglia del limite della violenza fisica e verbale però non rientra di certo nel “gioco delle parti”.
Che protagonisti di questo episodio di violenza siano poi adolescenti ci lascia profondamente amareggiati: troppo facile definire ciò che è accaduto una “bravata”. L’alto contenuto simbolico che hanno queste azioni devono allarmare tutti e devono stimolare e richiamare le agenzie educative presenti sul territorio ad intervenire affinché non si ripetano più. Le istituzioni tutte dovrebbero offrire tutto il loro sostegno e agire per contrastare le discriminazioni e favorire un clima di tranquillità e serenità fondante la democrazia.

I coordinatori

Valentina Lomuscio - Michele Lorusso

mercoledì 14 marzo 2012

Laboratorio cittadino per il verde: quale partecipazione

Nell’ultimo consiglio comunale, è stato approvato il regolamento del verde pubblico e privato e il movimento Andria 2010 non ha perso l’occasione per appropriarsene la paternità del provvedimento, esprimendo soddisfazione che non sentiamo affatto di condividere. 
La consigliera Albo, presidente della 1^ commissione, si congratula con “i componenti della commissione per l’impegno profuso nell'approvazione del regolamento, frutto di un lavoro trasparente e condiviso con l’assessore all'ambiente, Francesco Lotito”. 
Stranezze della politica: ad occuparsi della revisione del regolamento esistente è stata la 4^ commissione consiliare, nelle sedute del 24 e 31 Gennaio 2012. La 1^ commissione (quella appunto presieduta dalla consigliera Albo) ha espresso un mero parere sul regolamento. Questo il compito affidato alla prima commissione (a scanso di variazioni di Statuto e del Regolamento comunale che non ci sono noti).
La consigliera, inoltre, si complimenta con l’Amministrazione per la previsione nel nuovo regolamento del “Laboratorio cittadino per il verde”. SEL, in merito a questo “luogo” di partecipazione, aveva proposto la presenza nello stesso anche del rappresentante della relativa consulta comunale e del componente dell’area ambiente del Forum Città di Giovani. Questo sì che avrebbe garantito la massima partecipazione della cittadinanza alle scelte del “laboratorio”. L’emendamento da noi proposto è stato bocciato: evidentemente la “partecipazione” preferita è quella che offre esclusivamente pareri consultivi. Registriamo però l’astensione di alcuni consiglieri di maggioranza favorevoli alla nostra proposta.
Con questo emendamento (ma non solo) abbiamo dimostrato come le nostre proposte sono inquadrabili in atti da “ opposizione costruttiva”, a dispetto da quanto invece praticato dalla maggioranza che invoca a fasi alterne dialogo e collaborazione senza poi esserne conseguenziale.

F.to I coordinatori di SEL
Michele Lorusso- Valentina Lomuscio
 

sabato 10 marzo 2012

EMANCIPAZIONI INTERROTTE



Impiantata in una situazione del tutto nuova, ho avuto una posizione privilegiata per osservare atteggiamenti vecchi, ma mascherati da una “modernità” effettivamente inesistente, amplificati sensibilmente dall’ambiente poco familiare.
È la giornata internazionale della donna, io sono in una facoltà di Scienza Politiche e le mie colleghe dichiarano solennemente: “Io non celebro una festa sessista!”.
Poi, però, ci sediamo e cominciano a criticare le cosce di una ragazza (peraltro già magrissima), a spettegolare su quell’altra ragazza che si è lanciata sul ragazzo di una sua amica e a ridere divertite a quel collega che ci dice: “donna schiava, zitta e lava!”. Bè, mi sono sentita non poco offesa da questo modo di fare crudelmente femminile.
L’8 Marzo mi sono accorta che i veri sessisti non sono gli uomini, ma proprio noi donne su noi stesse.
Come spugne, abbiamo assorbito un modo di fare e di pensare prettamente maschile e siamo cadute nel tragico tranello che ci ha fatto abbassare la guardia: ci hanno convinte che per essere Donne dobbiamo essere accettate dall’uomo, approvate come oggetti su di una catena di montaggio, giudicate come se fossimo di nascita in errore.
E poi, parliamoci chiaro: non si può sperare che il solo dichiararsi femminista e partecipare a qualche manifestazione possa bastare per la lotta alla parità dei sessi. Veniamo da una tradizione sociale che ha disegnato la donna come emblema della subordinazione e dell’accondiscendenza talmente lunga che non basta usare parole diverse, è necessario buttare il vecchio e fare spazio a nuove basi su cui poggiare una società realmente paritaria.
Se negli anni ’70, a piccoli passi, si era riusciti a procedere verso una soluzione, abbiamo mollato la presa facendoci riporre di nuovo sullo scaffale delle bambole e ci siamo dette che i progressi li abbiamo fatti, ci siamo lasciate dire che comunque non siamo più discriminate come un tempo, che oggi siamo ll’università, a volte ricopriamo cariche prestigiose, perciò non dobbiamo più giocare alle piccole rivoluzionarie, basta, stiamo zitte!
Ebbene, oggi ci guardiamo e ci giudichiamo con gli occhi di un uomo, per piacerci applichiamo la lezione di Mediaset, come Sara Tommasi (bocconiana laureata in economia), la quale ha affermato che investire sul proprio corpo è più conveniente e oggi è imprenditrice di se stessa.
Siamo giunte al punto in cui, per controsenso, per sentirci realmente emancipate siamo disposte a mettere da parte il nostro essere donna e la nostra femminilità (che è cosa ben diversa dalla volgarizzazione del nostro corpo) per indossare abiti maschili, negando la nostra naturale essenza.
Io rivendico il mio diritto ad essere donna nel senso che non voglio più essere posta su di un piedistallo un giorno all’anno, ma voglio poter raggiungere lo stesso gradino di un mio pari maschile senza dover barattare la mia femminilità né tantomeno farne un uso commerciale.
Perciò forza donne, la forza è donna!


Maria Chiara Pomarico

mercoledì 29 febbraio 2012

Sel Andria: vincere la sfida della legalità

Andria, la vogliamo così. Si presentava con questo slogan l’attuale Amministrazione comunale all’epoca della campagna elettorale. Se dovessimo attualizzare tale messaggio, forse esso stesso sarebbe giusto si trasformasse “Andria, la volete così”.
Uno dei cavalli di battaglia di quest’Amministrazione era di certo la sicurezza, che nel programma elettorale era definita addirittura “una sfida possibile”; siamo convinti anche noi che lo sia e per questo possiamo affermare che per ora tale sfida non è stata di certo vinta.
Nella nostra Città assistiamo, ormai quotidianamente, a episodi di microcriminalità che stanno diffondendo una percezione di mancanza di sicurezza.
Non vogliamo impelagarci in analisi sociologiche alla ricerca di motivazioni per cui la criminalità stia prendendo piede nella nostra Città, specie a danno di soggetti minori, però, siamo convinti che una delle motivazioni portanti sia sicuramente la crisi che stiamo vivendo, perché è proprio in questi particolari momenti che la criminalità amplia le proprie fila aumentando il proprio numero di “iscritti”, abbagliati prima di tutto dal guadagno che, per alcuni versi, appare facile.
La crisi che stiamo vivendo non è di certo solo di tipo economico, ma anche sociale e politica. Ormai le Istituzioni sono viste come il problema e non come interlocutori validi che possono offrire soluzioni; la costante delegittimazione del percorso democratico e della rappresentanza ha come effetto anche questo.
La mancanza di sicurezza è un tema importante la cui soluzione non deve essere solo affidata alle forze dell’ordine (già vessate da tagli lineari eseguiti negli anni da parte del Governo centrale) ma va affrontata anche con tutti coloro che vivono e animano la nostra Città, quindi parrocchie, scuole, partiti, associazioni, istituzioni, movimenti , ecc…
La partecipazione e la presenza sul territorio di tutti è importante perché rinchiudersi nella paura non aiuta di certo ad isolare il problema ma porta invece a lasciare campo libero per l’azione criminogena.
Inoltre il nostro corpo di Polizia Municipale è monco di un comandante e di un Assessore al ramo. Questo non significa che chi ne ha il compito non adempia ai propri doveri, ma non capiamo il motivo e le ragioni che portano ancora a non avere un capo del corpo di polizia di prossimità. Altrettanto importante è la figura di un Assessore al ramo, la cui delega, ad oggi, nella nostra città è ancora trattenuta nelle proprie mani dal Vicepresidente della Provincia, nonché Sindaco della nostra Città. Pianificare una “politica della sicurezza”,merita maggiore dedizione ed è per questo che pensiamo che tale delega non possa essere ancora esercitata dal Sindaco.
La nostra Città necessita di interventi seri e condivisi ovviamente nei limiti dell’azione consentita alle amministrazioni cittadine. Questo limite pensiamo possa essere superato se si tentasse la costruzione di un tavolo di concertazione con tutte le realtà esistenti sul nostro territorio, dalle formazioni politiche a quelle del volontariato, dalle associazioni culturali alle parrocchie, per poter lanciare un programma e una campagna che tocchi tutti i punti della città e che parta dall’assunto che “legale è bello”. Tutto questo potrebbe essere coadiuvato ad esempio dal presidio di Libera – Associazioni nomi e numeri contro le mafie - della nostra città: la vera sfida è quella di vincere la cultura della mafia, per poter tentare di ricostruire sia legami che senso di comunità di cui molto spesso sentiamo la mancanza e di cui necessitiamo.



i coordinatori
Michele Lorusso  - Valentina Lomuscio