Abbiamo inviato in data 25
gennaio 2012 tramite Pec la proposta di discussione nel Consiglio Comunale della
Città di Andria della mozione per la Prevenzione e la lotta all'Omofobia e alla Transfobia
(testo di seguito).
Crediamo sia fondamentale interessare ed interrogare le
istituzioni più prossime ai cittadini, quali i consigli comunali, su temi di interesse generale; questo allo scopo di
dare la massima diffusione a quante iniziative si stanno mettendo su in tutto
il territorio nazionale ma soprattutto per offrire un sostegno concreto alle
associazioni che sui territori si battono per la difesa dei diritti.
I coordinatori
Valentina Lomuscio e Michele Lorusso
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MOZIONE per la prevenzione e la lotta all'omofobia e alla transfobia
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale
Al Sig. Sindaco del Comune di ANDRIA
IL Sottoscritto Consigliere Comunale di Sinistra
Ecologia Libertà presenta la seguente mozione e chiede che venga iscritta
all’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale di Andria.
MOZIONE per la prevenzione e la lotta all'omofobia e
alla transfobia
Premesso che:
• Il Parlamento Europeo il 18 gennaio 2006 ha
approvato più risoluzioni attraverso le quali invita gli Stati membri ad agire
per contrastare i diversi fenomeni in cui la omo-transfobia si manifesta
-P6_TA(2006)0018, P6_TA(2006)0273, P6_TA(2007)0167-;
• La Costituzione della Repubblica Italiana
(art. 3) stabilisce che:
• tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e
sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di
lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
• è compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana
e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.
• La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
all’articolo 2, comma 1 recita: “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e
tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione
alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di
opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di
ricchezza, di nascita o di altra condizione.”
• La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione
Europea (2000/C 364/01) all'articolo 1 recita: “La dignità umana è inviolabile.
Essa deve essere rispettata e tutelata”. E all'articolo 21 ribadisce: “E'
vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso,
la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le
caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali,
le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una
minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le
tendenze sessuali”.
Considerato che:
• Il 17 maggio del 1991 l'Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato l'omosessualità una “variante
naturale del comportamento umano”.
• Presso il Parlamento Europeo è in preparazione
una specifica direttiva sulla prevenzione e la lotta all'omofobia, mentre
presso la Commissione giustizia della Camera è allo studio un testo unificato
per introdurre nel codice penale l’aggravante inerente all’orientamento
sessuale della persona offesa dal reato e all’identità di genere;
• Una cultura diffusa ancora oggi anche in
Italia spinge a rendere le persone omosessuali, transessuali e transgender
oggetto di scherno e discriminazione e obbligandole a nascondersi e spesso a
rinunciare, per paura di essere scoperte, al diritto di denunciare
maltrattamenti, percosse, furti o ricatti subiti;
• in questi ultimi anni diverse amministrazioni
locali e regionali hanno avviato politiche per favorire l’inclusione sociale
delle persone omosessuali e transessuali sviluppando azioni positive e
promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che tutelassero dalle
discriminazioni;
• in particolare, il Comune di Torino e il
Comune di Roma sono i promotori della RE.A.DY, Rete Nazionale delle Pubbliche
Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di
genere (nata ufficialmente a Bologna nel settembre 2006), al fine di diffondere
a livello nazionale le buone prassi realizzate in questo campo;
• numerosi ee.ll., tra cui la Regione Toscana,
il Comune di Firenze, di Capraia e Limite, di Pistoia, di Roma, di Torino, di
Bologna, di Cremona, di Perugia, di Napoli, di Venezia, di Messina, di
Salsomaggiore, la Provincia di Torino, di Siracusa, di Roma, di Cremona ecc.,
hanno aderito alla “Carta d’intenti per la costituzione della RE.A.DY Rete
Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento
sessuale e identità di genere”
Tenuto conto che:
• in Italia non ci sono specifiche politiche
tese a contrastare le forme di discriminazione nei confronti delle persone
omosessuali, transessuali o transgender e non esistono dati statistici utili
per valutare il fenomeno
• I dati statistici (2009) dell’Agenzia UE per i
diritti fondamentali dimostrano che l’omofobia è un fenomeno socialmente in
piena diffusione nei paesi europei ed in molti casi tollerata se non sostenuta
apertamente da esponenti politici ed istituzionali;
• la lotta all’omofobia e alla transfobia non
riguarda solo le persone omosessuali, transessuali o transgender, ma interessa
l’autorità pubblica e la volontà collettiva della società, soprattutto se si
considera che le difficoltà hanno spesso inizio sin dalla scuola, non sempre
adeguatamente preparata ad affrontare l’argomento;
• gli episodi registrati sul territorio
nazionale di violenza e di aggressione omofobica e transfobica dimostrano senza
ombra di dubbio e con drammatica evidenza il clima di intolleranza e
insicurezza cui è sottoposta l'intera categoria dei cittadini omosessuali,
transessuali o transgender.
Tutto ciò premesso e considerato,
Il Consiglio Comunale di Andria
Plaude e sostiene
l'iniziativa dell'Italia di aderire alla
proposta di decriminalizzazione universale dell'omosessualità presso l'Onu e
accolta da tutti gli altri Paesi dell'Unione Europea.
Sollecita il Parlamento italiano
all’approvazione di una normativa specifica che
tuteli le cittadine ed i cittadini contro ogni forma di manifestazione di tipo
omofobico e transfobico;
Invita il Governo italiano:
• a contrastare il fenomeno dell’omofobia e
della trans fobia con iniziative formative nelle scuole, nella pubblica
amministrazione, tra le forze dell’ordine nonché nei luoghi di lavoro con
specifici programmi di "diversity management";
• a dotare l'Istat dei fondi necessari per il
finanziamento dell’indagine contro le discriminazioni per orientamento
sessuale;
• a promuovere l’introduzione nei programmi
scolastici di ogni ordine e grado di elementi formativi che conferiscano agli
studenti autonomia e capacità d’analisi, nonché spirito critico contro ogni
forma di violenza e di discriminazione basata sull’identità di genere o
sull’orientamento sessuale, ai fini della promozione di una reale
autodeterminazione delle persone e a verificare che le istituzioni scolastiche
controllino il materiale scolastico adottato dai docenti affinché non contenga
stereotipi sessisti o discriminatori.
Impegna la Giunta Municipale:
a) ad adottare iniziative utili in vista della
Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia (o IDAHO,
International Day Against Homophobia and Transphobia), nata come Giornata
internazionale contro l'omofobia, ricorrenza promossa dall'Unione europea che
si celebra dal 2007 il 17 maggio di ogni anno, abbia nel territorio comunale
un’adeguata risonanza e veda il massimo coinvolgimento delle istituzioni
b) a promuovere, in coordinamento con le
associazioni e gli organismi operanti nel settore, iniziative volte a
sensibilizzare l’opinione pubblica a una cultura delle differenze, alla
condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e
transfobica;
c) a promuovere, in collaborazione con gli
organismi istituzionali di competenza, interventi nella scuola, volti a
contrastare le discriminazioni e a diffondere una cultura delle diversità tra i
“futuri cittadini”
d) a valutare la possibilità di prevedere
sanzioni accessorie per illeciti amministrativi che presentano anche
motivazioni discriminatorie (come ad esempio scritte sui muri o affissioni
abusive, pubblicità lesive della dignità, già sanzionate anche tramite
ordinanze sindacali).
e) a invitare il comune di Andria ad aderire
alla “Carta d’intenti per la costituzione della RE.A.DY Rete Nazionale delle
Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità
di genere”
Il consigliere comunale
dott. Ninni Inchingolo
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