mercoledì 25 agosto 2010

Focus giovani del Domani Andriese – Provincia: opportunità per il territorio? Segui il nostro intervento


Nota del direttore – Continua lo spazio dedicato alle sezioni giovanili dei partiti andriesi (quelli che siamo riusciti a censire). Ogni giorno, per dieci giorni, verrà pubblicato un articolo su un tema di attualità su cui abbiamo raccolto i vari interventi, nella speranza di alimentare il dibattito cittadino su tematiche di interesse generale. Oggi proseguiamo con il tema della Provincia.

Andria Cinque Stelle - Eminenti studi dimostrano che il bilancio pubblico nazionale ha vissuto il suo più importante e profondo periodo di deficit, non ancora recuperato, da quando sono state approvate le province, non previste dalla Costituzione. Tali istituzioni non sono altro che pesanti e lenti carrozzoni politici, sui quali si accomodano persone già a vario titolo impegnate (e retribuite) nella pubblica amministrazione. Sono enti inutili che spesso causano la sovrapposizione di competenze e la sparizione delle responsabilità. Non ci serve questa provincia, non ci servono le fantomatiche opportunità che offre, non ci servono quelle poltrone come merce di scambio fra le parti politiche. Risparmiamo quei soldi per opere migliori.

Coordinamento delle giovanili della Federazione della Sinistra (Pdci-Rc) - La nascita della Sesta Provincia avrebbe potuto rappresentare un opportunità per il nostro territorio. In realtà fino a questo momento, i cittadini della BAT non si sono accorti della differenza e della stessa presenza della nuova provincia, se non per le “faide” campanilistiche che hanno caratterizzato il prima, durante e dopo, l’istituzione e l’ insediamento del primo Consiglio provinciale. A nostro avviso, senza entrare nel merito della utilità o meno delle province in generale, la provincia è uno strumento che va utilizzato al meglio per le competenze che le spettano e che bisognerebbe pensare ai tre capoluoghi come ad un unico centro, facendo ricadere i benefici della separazione da Bari e Foggia su tutti i dieci comuni che formano la Bat.

Giovani Andria 3 – Ci auguriamo possa esserlo. Ad oggi la Bat non ha saputo indicare all’intero territorio provinciale un’orizzonte di crescita. Prima di tutto la neonata provincia si caratterizza come un campione rappresentativo del vizio comune a molte istituzioni amministrative: il doppio incarico. Il presidente della provincia è sindaco di Canosa di Puglia; il vicepresidente è sindaco di Andria; l’assessore provinciale è consigliere comunale, il consigliere provinciale è assessore comunale, etc. etc. Secondo, come possiamo avere fiducia in un ente i cui rappresentanti si attardano in lunghe diatribe campanilistiche che, ci pare, si ricompongono solo nel nome di accordi pre e post elettorali?

Giovane Italia – La provincia è un’opportunità strategica per il territorio del nord barese e un’occasione di sviluppo per la zona interessata, nonostante i limitati poteri conferiti dalla Costituzione a tali enti locali. Con la costituzione della sesta provincia, maggiore è certamente l’attenzione del governo nazionale a questo lembo di Puglia. Può inoltre crearsi un ponte con l’Unione Europea che sarà necessario per la rinascita di comparti a competenza comunitaria. La nostra città capoluogo richiede fortemente una riqualificazione degli edifici scolastici e un ammodernamento delle strade extra-urbane provinciali. Questi sono i segnali che la nostra istituzione dovrà rivolgere alla cittadinanza.

Giovani Democratici - I compiti di cui si occupa una provincia sono:la difesa del suolo, edilizia scolastica secondaria,tutela delle risorse idriche ed energetiche, trasporti e viabilità, smaltimento rifiuti; se l’istituzione del nuovo ente-provincia Bat deve servire ad assolvere tutte queste funzioni si potrebbe dire che la sua istituzione sarebbe elemento più che giusto e foriero per l’intera comunità, ma se si continua a discutere di sterili questioni allora saremmo indotti nel ritenere che essa rappresenti uno spreco di risorse pubbliche. Sino ad oggi risposte serie ed efficienti a favore del territorio sono state misere alquanto deludenti, almeno che qualcuno non ci dimostri il contrario. Le prospettive e le attese che possono nascere da tale ente sono tante: occupazione, sviluppo economico del territorio, migliore efficienza di vita, maggiore sicurezza, tutela e rivalutazione paesaggistica, ma sinora possiamo dire che di opportunità non c’è ne sono state, tranne per qualche consigliere.

Giovani Idv – Noi giovani dell’Idv di Andria riteniamo giusto che sia presente una sede distaccata dell’università degli studi di Bari (così come è già presente a Taranto). Riteniamo inoltre che si debbano accelerare i tempi per far si che la sesta provincia abbia tutte le competenze necessarie per divenire autonoma e non dipendere più dalla provincia di Bari e di Foggia, come ad esempio l’acquisizione dei finanziamenti derivanti da bandi europei.

Giovani Sinistra Ecologia e Libertà – L’opportunità che la Provincia può rappresentare per questo territorio e in questo momento storico può essere rinvenibile esclusivamente in un’azione sinergica tra il settore formazione professionale e i centri per l’impiego: la prossimità territoriale di questa istituzione può consentire un livello di conoscenza del mercato del lavoro e degli sbocchi occupazionali che ricalchino le caratteristiche e le esigenze del territorio. Altre opportunità non crediamo possano derivare da un’istituzione che tende più a creare divisioni tra i territori più che ad unire nel segno di un’appartenenza ad una comunità allargata.

L’Alternativa Giovane – L’opportunità di un ente non è data dalla sua esistenza in sé, ma da coloro che la governano più o meno efficacemente ed efficientemente usando al meglio le potenzialità territoriali, dopo averle studiate e comprese le peculiarità. Le politiche effettive devono riguardare: la diversificazione dell’offerta formativa secondaria (sul nostro territorio, con vocazione turistica, occorre investire in un istituto alberghiero e agrario di qualità, evitando il disagio pendolare, economico o scelte di ripiego dei nostri giovani); politiche attive del lavoro; una maggiore diversificazione degli indirizzi negli istituti tecnico-professionali, aderendo ai fabbisogni occupazionali locali; la tutela del paesaggio, promozione di consorzi di aziende settoriali.

© Il Domani Andriese - 2009

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