giovedì 19 agosto 2010

Focus giovani del Domani Andriese – Riflessioni sulla crisi economica. Segui il nostro intervento


Nota del direttore – Proseguiamo oggi lo spazio dedicato alle sezioni giovanili dei partiti andriesi (quelli che siamo riusciti a censire). Ogni giorno, per dieci giorni, verrà pubblicato un articolo su un tema di attualità su cui abbiamo raccolto i vari interventi, nella speranza di alimentare il dibattito cittadino su tematiche di interesse generale. Oggi proseguiamo con alcune riflessioni sulla crisi economica.

Andria Cinque Stelle - I fattori di sviluppo del nostro sistema paese ci parlavano da tempo di una economia in crisi, era solo questione di tempo. Inutile dunque lamentarsi: dobbiamo rimboccarci le maniche senza cercare il comodo scudo della propaganda. La classe politica e industriale nazionale si dimostra sempre meno capace di rispondere a questo problema. Non abbiamo, però, la bacchetta magica. Bisogna essere umili. L’unica cosa che in tutta onestà ci sentiamo di proporre è un diverso modello di sviluppo, ecosostenibile, decrescita felice, fatto con i soldi veri e non con le proiezioni, le speculazioni e il deficit controllato. Soprattutto noi giovani non possiamo aspettare che siano gli altri a provvedere per noi. I nati negli anni ‘80 saranno parte della prima generazione a versare in peggiori condizioni rispetto ai propri genitori. E allora ripartiamo: in Puglia ci sono delle opportunità discrete, che consentono a chi ha idee, ma pochi soldi, di mettersi alla prova e creare importanti realtà economiche. Serve responsabilità e forza di volontà. La sfida, per noi, è lanciata.

Coordinamento delle giovanili della Federazione della Sinistra (Pdci-Rc) - La crisi che stiamo attraversando è una crisi senza precedenti; è infatti, non una crisi “ciclica” ma di sistema. Un sistema che l’ ha generata e che, grazie ad un governo colluso ai poteri forti, la sta facendo pagare ai ceti più deboli, cioè a coloro che non hanno nessuna responsabilità per le speculazioni delle banche e della grande finanza. Il governo ha dapprima negato l’ esistenza stessa della crisi, poi di fronte alle migliaia di posti di lavoro persi e ai lavoratori in cassa integrazione, ha affermato che se ne sta uscendo. Noi crediamo che il peggio debba ancora arrivare, ed è in vista di ciò, che stiamo preparando, come giovanili, le nostre campagne sul lavoro e sui saperi per l’ autunno. A fare le spese delle scelte scellerate di questo governo, infatti, sono innanzitutto le giovani generazioni a cui stanno letteralmente rubando il futuro: la precarietà trasformatasi da condizione contrattuale, economica, a condizione esistenziale per milioni di giovani, la scuola e l’ università pubblica perennemente sotto attacco, tolgono ogni possibilità a chi non ha la fortuna di provenire da famiglie abbienti, di crearsi un futuro dignitoso.

Giovani Andria 3 – Siamo uno dei paesi più industrializzati al mondo. Stiamo perdendo terreno nell’ambito della ricerca in molti settori da cui dipende il nostro futuro e non abbiamo sviluppato modelli economici alternativi al quello attuale, come quello legato alla decrescita (vedi il M.D.F., movimento per la decrescita felice). Consumare meno non può che farci bene. Il problema è che se non vengono forniti ai cittadini nuovi modelli di consumo la crisi sarà perenne e non ne distingueremo più l’uscita dall’entrata! L’ipotesi di un nuovo medioevo, con uno o due principi a roma, una decina di feudatari a bari e un centinaio di vassalli a controllare il resto del popolo è più vicina che mai.

Giovane Italia – L’Italia, paese di risparmiatori oculati, si è dimostrata fermamente pronta alla congiuntura economico-finanziaria ormai volta al termine. Il sistema bancario italiano, in momenti di recessione e stagnazione, si è rivelato più solido rispetto ad altri Stati occidentali: queste le sentenze positive emanate da organi istituzionali dell’UE. Con riferimento alla manovra correttiva 2010 riteniamo doveroso sottolineare il richiamo alla massima responsabilità finanziaria degli enti locali che molto spesso sforano i limiti imposti dai conti pubblici.

Giovani Democratici - Gli effetti della pesante crisi mondiale sono assai visibili anche nel nostro territorio. La contrazione della domanda e le difficoltà connesse all’accesso al credito hanno messo in difficoltà numerose aziende di media e piccola dimensione, con riflessi durissimi sul piano dell’occupazione. Anche se il governo Berlusconi è rimasto e rimane indifferente dinnanzi a tale entità, il PD propone di estendere gli ammortizzatori sociali attraverso un fondo ed un sussidio unico di disoccupazione a favore dei lavoratori e lavoratrici precari che hanno perduto il lavoro; di sostenere i redditi attraverso la dote fiscale e l’aumento degli assegni familiari; aiutando le imprese.

Giovani Idv – L’attuale governo Berlusconi non sta facendo davvero nulla per superare questa crisi, tranne che effettuare tagli dove invece non si dovrebbero fare, come ad esempio per la cultura, la ricerca, fondazioni, associazioni, privilegiando come sempre le categorie privilegiate e non i cittadini poveri. Per questo noi giovani dell’Idv riteniamo fondamentali alcuni punti, tra cui: diminuire il carico fiscale alle imprese; eliminare l’anticipo di imposte e prevedere il versamento dell’Iva ad avvenuto pagamento della fattura; liberalizzare i servizi pubblici locali, rilanciare la produttività nelle imprese con premi salariali legati ai risultati, con incentivi alla rottamazione e prevedere la detassazione degli investimenti finalizzati alla ricerca, accelerare i pagamenti della P.A. e i rimborsi di imposta.

Giovani Sinistra Ecologia e Libertà – L’attuale crisi globale e le politiche che si stanno mettendo in campo per affrontarla, ripongono al centro del dibattito un insieme di interrogativi economici e politici, dopo un lungo periodo in cui sembrava prevalere un consenso duraturo. Oggi più che mai le politiche neoliberiste mostrano il loro lato più oscuro e fallimentare negli Stati Uniti come in Europa. Per combattere questa situazione non più sostenibile è necessario rivedere il modello di sviluppo economico e il sistema dei consumi, riconsiderandoli alla luce dei diritti umani. Solo la cecità ideologica o specifici interessi possono nascondere il fatto che, sotto l’idea ingannevole di “innovazione finanziaria”, si è generato un meccanismo che ha portato il sistema all’anarchia, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti noi.

L’Alternativa Giovane - Le riflessioni riguardo la crisi economica sarebbero molteplici, tra queste crediamo meriti più che un accenno il rapporto poco equilibrato, se non viziato in taluni casi, che lega finanza e produzione reale. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un sempre più marcato privilegiare la componente finanza, spesso definita “creativa”, sinonimo di profitti facili, di scorciatoia per accrescere il valore dei patrimoni, di fantasiosi derivati da spartire: un mix costruito da banche, agenzie di rating e manager super-premiati (col contributo di regole poco chiare) destinato, prima (estate 2008) o poi (?), a “far impazzire” i mercati.

© Il Domani Andriese - 2009

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