sabato 13 novembre 2010

A noi piace porta a porta


Ancora una volta assistiamo a dichiarazioni sulla problematica rifiuti, che a definir stravaganti è poco.

Il movimento Fare Ambiente sostiene che per incrementare le % di Rd è necessario aumentare il numero di isole ecologiche in Città, riconoscendo, a chi va a conferire nelle suddette isole, uno sgravio sulla Tarsu.

Ebbene, è stato affermato che incrementare il numero di isole ecologiche ha un costo minore rispetto alla raccolta rifiuti porta a porta. Non so a che tipologia di isola ecologica facesse riferimento la responsabile del movimento, ma se si tiene in considerazione un’isola ecologica come quella di Via Stazio, facendo semplici calcoli matematici, il costo dell’incremento delle isole ecologiche sarebbe pari ad una cifra con sei zeri, cioè più o meno lo stessa somma necessaria per realizzare il porta a porta nella Città di Andria. Perché si dovrebbe finanziare l’incremento di isole ecologiche, che in passato non hanno funzionato o hanno funzionato ben poco? Perché, invece, non si deve sostenere la raccolta dei rifiuti porta a porta che, nelle Città in cui è sta applicata ha fatto schizzare la Rd al 50%,nel giro di pochi mesi? Si sa la politica è fatta di scelte, e noi preferiamo il porta a porta perché crea lavoro più delle isole ecologiche, perché è più efficace per raggiungere elevate percentuali di Rd e perché si eviterebbero inutili colate di cemento.

Inoltre, nella nota diramata da Fare Ambiente, si legge: ” … Puntare dunque a riconoscere uno sgravio della tassa che tenga conto della capacità di differenziare dei cittadini e non solo dei metri quadrati della casa o del ripostiglio”. Un po’ di chiarezza su questa cosa sarebbe opportuna, perché che senso ha, continuare a pagare la Tarsu con qualche sconto irrisorio, quando la normativa vigente prevede il passaggio da tassa a tariffa che agevolerebbe le famiglie “virtuose”? L'istituzione della tariffa è ascrivibile all'art. 49 del decreto Ronchi, il cui decreto attuativo è il DPR 158/99. Il Testo unico all'art. 238 ha abrogato la tariffa "Ronchi" e ne ha definito una nuova demandando la definizione dei criteri di calcolo ad un decreto attuativo non ancora emanato. Fino alla sua emanazione, ai sensi del comma 11 del citato articolo, si considerano vigenti le precedenti discipline regolamentari. Il comma 184 dell'art. 1 della l. finanziaria 296/2006, così come modificato dall'art. 5 del Dl. 208/2008 ha prorogato il regime di prelievo ante 2006, in materia di rifiuti, al 2009 in attesa dell'emanazione delle disposizione attuative del Tu.

In definitiva, allo stato attuale, è facoltà del comune/ato decidere se passare dal regime di tassa a quello di tariffa.

L’auspicio è che l’Amministrazione comunale non accolga la disponibilità del movimento a sostenere una campagna di sensibilizzazione intitolata “più differenzi e meno paghi recandoti alle isole ecologiche”, altrimenti sarebbe l’ulteriore dimostrazione che si sperpera denaro pubblico, per campagne di comunicazione che non sortiscono alcun effetto sulla società o i cui risultati rimangono segreti (vedi campagna sulla Villa Comunale).

Finendo, SEL ribadisce il proprio SI alla raccolta differenziata porta a porta, che deve essere inserita nel nuovo bando per l’aggiudicazione della gestione del servizio rifiuti cittadino (se può servire abbiamo già pronto il piano industriale per far ciò), e al passaggio da Tassa a Tariffa ,così come disposto dalla legislazione vigente, che premierebbe le famiglie più “virtuose” che si differenziano da chi non differenzia.


Michele Lorusso

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