martedì 16 novembre 2010

Art. 88 e dintorni


Nel pomeriggio ho fatto le mie ricerche riguardo alla possibiltà dello scioglimento della sola Camera dei Deputati paventata dal (spero ancora per poco) Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Cerco, cerco... pareri, sentenze, opinioni...

Insomma... non riesco a capacitarmi della possibilità che si potrebbe aprire all'orizzonte.

In Buona sostanza, rilevo che l'art. 88 della Costituzione Italiana prevede tra i poteri di scioglimento delle Camere affidati al Presidente della Repubblica la anche sola facoltà di esercitare questa esclusivamente per una delle due Camere...

Ebbene si... ma non mi scoraggio... perché ogni buon libero pensatore si sarà posto come me il problema, del tutto plausibile, del "se a vincere le elezioni fosse una maggioranza differente su ciascuna camera?" (in pratica il fenomeno della coabitazione che già l'ordinamento francese ha visto per ben tre volte nella sua storia)... insomma... non di certo una bella prospettiva, per uno Stato come il nostro che necessita ora più che mai di un cambio di governo per porre mano ai provvedimenti che a gran voce si richiedono... dai precari, ai disoccupati, ai pensionati... ma anche dalle imprese.

Se però il testo della costituzione recita quanto detto, è cercando ancora che trovo delle risposte: in un parere pubblicato sul sito di una casa editrice , si evidenzia come l'art. 88 già in passato sia stato discusso in dottrina: difatti la maggioranza di questa ritiene che tale disposizione sia inconciliabile con la modifica subentrata ad opera della legge costituzionale del 9 febbraio 1963, n. 2, che istituisce, tra le altre, la parificazione della durata delle due camere (nella carta costituzionale approvata nel 1948, la camera aveva una durata di 5 anni e il senato di 6; le elezioni sfalsate incrementavano la possibilità di maggioranze incoerenti).

Nonostante la mancata modifica dell'articolo 88 della costituzione, la dottrina giunge alla conclusione che la riforma del 1963 ha introdotto nel sistema precedente delle modifiche così radicali e sostanziali da indurre a sostenere, forse, troppo audacemente, che "essa ha anche implicitamente abrogato l'articolo 88 della Costituzione, appunto, lì dove esso prevede la possibilità di sciogliere anche una sola delle assemblee elettive".

Questa diatriba dottrinale può interessare o meno, ma l'attualità rende evidente che Mister B. pur di non abbandonare i palazzi del potere è disposto a forzare la macchina istituzionale...

Staremo a guardare Napolitano che, mi auguro, non firmerà...


Valentina Lomuscio

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