mercoledì 21 luglio 2010

No a qualsiasi muro.


Bentornato regime.
Ieri la maggioranza in Consiglio Comunale, su proposta del Pdl, ha votato un ordine del giorno che per quanto ci riguarda è un vero e proprio atto d’imposizione alla cittadinanza di una festa che non appartiene alla nostra storia e soprattutto non avvertita dalla nostra coscienza popolare (proprio per questo motivo la festa della giornata delle libertà è stata imposta con una legge dello Stato).
È una festa imposta ai dirigenti scolastici delle scuole di competenza comunale, perché questi sono liberi (così come predisposto dalla legge) di attivare tutte le procedure necessarie per festeggiare questa ricorrenza.
È una festa imposta anche perché non sentita dalla coscienza popolare, la quale ha già una giornata della Liberazione, che è quella del 25 Aprile, in cui si ricorda il sacrificio di tutti quegli uomini e di tutte quelle donne che hanno sacrificato la propria vita per liberare l’Italia dallo spettro del totalitarismo fascista. Festa, quella del 25 Aprile cui sono intitolati molti monumenti e vie, e che è celebrata ogni anno in tutte le Città italiane senza necessità di atti d’imperio da parte dei consigli comunali.
L’approvazione di quest’odg mostra una certa dicotomia di questa maggioranza che da un lato vuole ricordare la giornata della libertà, dall’altro tende a non ricordare quei muri invisibili che giorno dopo giorno, mattone su mattone, vengono eretti dal Governo centrale. E quando parlo di muri invisibili, mi riferisco a quelli eretti contro gli immigrati che si lasciano morire in mare; a quelli che alimentano l'omofobia; a quelli eretti contro le donne, che il Premier reputa ancora un oggetto a proprio uso e consumo; a quelli che sono eretti contro i diversamente abili, che con la nuova finanziaria non avranno più alcun sostentamento finanziario; a quelli eretti contro le verità sulle stragi di mafia; a quelli eretti contro noi Terroni; e a tanti altri che tendono sempre più ad aumentare.
L’altra realtà che si vuole far finta di dimenticare è l’esistenza di un muro vero e proprio, eretto in Palestina da un governo non certo di Sinistra.
La cosa più ridicola della seduta è che molti esponenti della maggioranza hanno votato quest’ordine del giorno pur non condividendolo (logicamente non ai microfoni) perché non appartiene alla propria storia, cultura e formazione politica.
Pertanto se davvero vogliamo festeggiare una giornata della Libertà dai totalitarismi, dobbiamo essere contrari non solo a quelli riconducibili alla nostra avversa parte politica, ma anche quelli che ci sono vicini e soprattutto dobbiamo contribuire a eliminare tutti quei muri invisibili che sono delle realtà più spregevoli, più subdole, più alienanti di un totalitarismo.

Michele Lorusso

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