sabato 26 giugno 2010

Per la dignità del lavoro


Oggi, 25 giugno, ho preso parte a Napoli a uno dei tanti cortei organizzati dalla Cgil, in tutto il Paese, in occasione dello sciopero generale. Uno sciopero contro una politica economica che difende l’Italia dei Briatore anziché quella dei ceti popolari. Con una manovra che taglia le risorse alla sanità, ai servizi sociali, alla scuola, alla cultura, alle Regioni e agli Enti locali, elimina gli incentivi per l’uso delle energie rinnovabili senza sfiorare i grandi patrimoni o tassare le transazioni finanziarie.
Sono stato nel capoluogo campano perché a Pomigliano è in gioco una questione di democrazia. Anche un manager intelligente e planetario come Marchionne deve sapere che c’è un limite alle prerogative del sistema di impresa. Quel limite si chiama dignità dei lavoratori. Qualcuno pensa che si tratti di una strana questione sindacale, invece la partita che si è giocata a Pomigliano riguarda per intero l’idea di democrazia che c’è nel nostro Paese. Se la democrazia si ferma davanti ai cancelli di una fabbrica e se il diritto alla vita e alla salute valgono di meno, oltre i cancelli di quella fabbrica, vuol dire che si sta stracciando una storia, quella che per esempio riguarda l’articolo 1 della Costituzione. Una Repubblica democratica fondata sul lavoro: questa è l’Italia che qualcuno vorrebbe seppellire.



Nichi Vendola



http://www.nichivendola.it/sito/mcc/informazione/per-la-dignita-del-lavoro.html

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